Cari colleghi, cari amici e voi che leggete queste
righe,
voi
non potete immaginare, ed è proprio difficile tradurre in
parole, quale entusiasmo, quale festa, quali sorrisi, quali
strette di mano, quale esultanza di gioia è scoppiata quando
nella biblioteca della scuola di Tiankoura, il pomeriggio
del 4 marzo scorso, si è accesa una lampadina, unica di
tutta la vasta area (foto n. 1).
Tiankoura è una regione a sud del
Burkina Faso, vicino al confine
con
la Costa d'Avorio, una vasta regione dove
non c'è acqua, non c'è elettricità, non c'è telefono. Da
anni, qui, con altre persone sto lavorando in interventi di
cooperazione: dopo la costruzione di 4
pozzi (i cosiddetti "forage") per
prelevare acqua potabile, dopo la costruzione di un
dispensario medico, con altri
cooperatori abbiamo deciso di lavorare sulla scuola. Se non
c'è
scuola,
se non c'è studio, non c'è conoscenza e non potrà mai
esserci sviluppo.
Possiamo fare certamente nostro quanto dichiarato in una
recente intervista dal premio Nobel Rita Levi Montalcini,
anima della omonima fondazione onlus che finora ha erogato
6500 borse di studio come sostegno all’istruzione di bambine
e ragazze africane: “Ho
sempre pensato che una delle maggiori problematiche che
gravano sulle popolazioni in via di sviluppo, in particolare
nel continente africano, sia il mancato accesso
all’istruzione della quasi totalità delle persone …"
Mesi
fa siamo riusciti ad inviare un container con una sala
operatoria da destinare ad un ospedale gestito dai frati
camilliani, e inoltre pannelli fotovoltaici, gruppo
elettrogeno, personal computer e tutto il materiale (fornito
dall'Istituto "G. Marconi" di Pescara) necessario per
allestire un'aula
informatica.
Così
è stato possibile montare 16
pannelli
fotovoltaici,
fare un
impianto elettrico
per fornire elettricità alla scuola per ragazzi dai 13 ai 19
anni e dotarla di vari computer utili per aprire
l'intelligenza alla conoscenza del mondo (foto nn. 2, 3, 4,
5, 6 e 7). Il tutto in condizioni di assoluta precarietà,
ore ed ore sul tetto, ad una temperatura che di giorno
superava i 40 gradi (foto 3bis).
Sa
va bien!
Per
me è stato un terzo viaggio nella terra degli "uomini
integri", un viaggio nella profonda Africa che ti cambia la
vita, ti scombussola l'esistenza, come morire e rinascere
un'altra volta. E' difficile tradurre in parole la tempesta
di suggestioni che sento il bisogno e che vorrei riuscire a
comunicarvi, perchè i pensieri, se li imprimi su un foglio
di carta, continuano a mantenere viva la loro anima. I
bambini, la malnutrizione… Non vuoi e non puoi dimenticare.
Riapri gli occhi e arrivano frammenti di vita, emozioni,
immagini difficili da elaborare, perchè così lontane dalle
fondamenta della nostra esistenza, ma ritorna lo stupore, lo
sgomento...
Rita Levi Montalcini nella stessa intervista, afferma:
“… Bisogna pensare agli
altri o a quanti hanno un disperato bisogno di aiuto, come
le popolazioni dei paesi in via di sviluppo...". Forse
è una delle poche cose che possa realmente dare un senso
alla vita.